Ebbene sì anche per il 2018 l’accordo FUA era già stato sostanzialmente scritto da alcune sigle sindacali con il benestare più che amichevole dell’amministrazione.
Anche quest’anno lo spartito è lo stesso, fanno fuoco e fiamme per premiare i soliti bravi, quelli che hanno la fortuna di trovare dirigenti che non lesinano il 100 anche in presenza di prestazioni poco più che mediocri, quelli che dopo la partita delle progressioni si ritrovano a guadagnare quasi il doppio tra progressione e produttività rispetto a prima, quelli che fanno asso pigliatutto.
Invece disprezzano quelli che non hanno dirigenti compiacenti, quelli che con le progressioni ci hanno perso, quelli che dopo due anni scoprono che le prestazioni effettuate non verranno pagate quanto era stabilito per l’anno prima senza un motivo apparente.
L’accordo di quest’anno, che per l’amministrazione è chiuso e che per la maggioranza delle OO.SS. no, prevede un aumento della produttività individuale del 30% così come prescrive il contratto, avevamo chiesto di limitare al massimo la platea dei cosiddetti “meritevoli” in quanto non crediamo in un sistema di valutazione in cui la componente soggettiva ha un peso così rilevante, non ne facevamo un problema di quantum ma di giustizia, la valutazione deve avere per tutti parametri oggettivi.
In virtù di maggiori entrate abbiamo provato a riproporre di accantonare una parte del fondo per coloro che sono stati pesantemente penalizzati dalla partita delle progressioni, motivando meglio di quanto fatto nel precedente accordo ovvero non scrivendo un accordo raffazzonato tanto da costringere gli organi di controllo a rimandarcelo indietro.
Anche quest’anno, sempre i soliti noti, hanno messo sul tavolo il taglio di indennità per gli uffici periferici, oramai è diventato un chiodo fisso, non importa se questi risparmi si tramutano in aumenti procapite che in euro non superano le dita di una mano, oramai è una crociata contro chi sta lontano e proprio in questo periodo sta sopportando il maggior carico di lavoro e stress a causa della pandemia. Abbiamo chiesto e continuiamo a sostenere che devono essere verificate come vengono attribuite le indennità, anzi abbiamo chiesto addirittura che il dirigente faccia una relazione firmata sul per come e sul perché, ma stranamente questa verifica non viene mai fatta, forse si scoprirebbero troppe “cattive” applicazioni dell’accordo ed allora è meglio passare la falciatrice facendo pagare anche il giusto per l’ingiusto ed accontentando i soliti noti.
E in tutto questo l’amministrazione che fa?? Acconsente!!
Questo è l’accordo che ci è stato proposto dall’amministrazione e che noi come altre OO.SS. per coerenza, così come lo scorso anno, non lo firmeremo ma non staremo in silenzio anzi, denunciamo questo asse vizioso che si è generato tra l’amministrazione e talune OO.SS. che pretendono arrogantemente di dettare la linea a tutti gli altri partecipanti al tavolo.
Siamo certi che anche le altre OO.SS. che non si trovano nel cerchio magico non saranno succubi delle altrui scelte e che come noi non firmeranno l’accordo, sarà un bell’esempio di relazioni sindacali un accordo che non riporta la firma della maggioranza delle sigle sindacali che hanno un seguito reale all’interno del ministero.