licenziamento precari

IL MINISTERO NON HA MAI LASCIATO INDIETRO NESSUNO"

E se quel 19 dicembre, io, come tutti gli altri collegati in videoconferenza col Ministero della Salute, avessi resistito, non avessi creduto alle rassicurazioni circa la successiva proroga praticamente sicura?

Ebbene... quel giorno accettammo dimettendoci dai nostri lavori pubblici, dai nostri studi e attività private (non più recuperabili), i nostri impieghi, per tentare di migliorare le nostre vite, per tentare l'avventura nel posto più simbolico e rappresentativo per noi, Tecnici della Prevenzione, professionisti sanitari della prevenzione.

Lo facemmo, certo con un pò di paura ed incertezza dovute alla tipologia del contratto che stavamo per sottoscrivere e che, in quella sede, scoprimmo essere non più per tre anni, come previsto nel bando di concorso, ma solo per uno, ma lo facemmo.

Lo facemmo con quell'entusiasmo e quella speranza quasi fondata che, l'esponente del Ministero, ci fece nascere, ribadendo quel principio non ufficiale, ma concreto nei fatti, nella storia del Ministero della Salute e forse di tutti i Ministeri della Repubblica, quel leit motiv ascoltato e ripetuto cento e più volte, dal primo giorno, dalla voce univoca dei colleghi di tutti gli uffici dove prendemmo servizio e cioè:

"IL MINISTERO NON HA MAI LASCIATO INDIETRO NESSUNO!"

Caro Ministero, oggi, a pochissimi giorni dalla scadenza del nostro contratto, ci troviamo, dunque, nostro malgrado, a fare delle riflessioni:

Constare che l'amministrazione nella quale abbiamo creduto e nella quale abbiamo lavorato e stiamo ancora lavorando con dedizione e passione, come, tra l'altro confermato dalle referenze fornite dai nostri rispettivi Dirigenti, per tutti e 23 (tanti siamo ad oggi rimasti dagli originari 29), adesso non riesca a trovare i fondi necessari per una proroga di 23 lavoratori già formati che stanno contribuendo in maniera decisiva all'andamento lavorativo degli uffici periferici del Ministero, è veramente deludente.

Ma lo è ancor più deludente e avvilente, alla luce delle non celate intenzioni di rinnovo dei contratti dei medici e veterinari che, come noi, sono in scadenza al 31 dicembre 2022 e, come noi, a suo tempo assunti in forza della stessa legge che consentiva di fare fronte alla emergenza Covid e questo senza dover ricorrere a finanziarie o milleproroghe del caso.

Ed è DRAMMATICO per noi, constatare come, non solo non siamo considerati priorità, come gli altri lavoratori presenti e passati, tale da essere inseriti nella imminente legge di bilancio, ma di essere considerati come semplici figure(ine) professionali che occupano delle caselle nell'organigramma e che possono essere facilmente sostituite da altre analoghe di un'altra successiva graduatoria.

Altro che non lasciare indietro nessuno!

Dal 1 gennaio 2023, noi 23, che abbiamo investito e creduto in questo lavoro, noi lavoratori con speranze, famiglie, vite... che faremo?

UN LAVORATORE PRECARIO TECNICO DELLA PREVENZIONE