Da alcuni Uffici periferici dell’Amministrazione giungono preoccupanti notizie riguardo il mancato recepimento delle ultime indicazioni fornite dalla circolare a doppia firma del Ministro per la Pubblica Amministrazione e dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali in materia di applicazione del lavoro agile nonché dalle conseguenti circolari del 5 e del 7 gennaio u.s. della Direzione generale del personale con le quali, alla luce dell’andamento epidemiologico, si suggerisce l’uso quanto più flessibile del lavoro agile, questo al fine di “contemperare l’esigenza prudenziale di limitare la diffusione dei contagi con l’esigenza di garantire l’efficienza delle attività al fine di garantire la continuità dei servizi.”
Appare doveroso rimarcare che ogni Amministrazione e quindi, anche ogni Ufficio periferico del Ministero della salute, dovrà quanto più possibilmente “equilibrare il rapporto lavoro in presenza/lavoro agile secondo le modalità organizzative più congeniali alla propria situazione e che si può programmare il lavoro agile con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile, con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi e tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza, indicata nelle linee guida, potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile.”
Grave sarebbe dover prendere atto del mancato rispetto di tali indicazioni proprio all’interno di Uffici del Ministero della Salute.
Si ritiene altresì che tali prudenziali disposizioni, non trovino distinzione alcuna di qualifica o ruolo svolto dai lavoratori siano essi dirigenti o appartenenti alle aree funzionali né tantomeno se siano amministrativi o sanitari, ritenendo che ogni tipologia di attività svolta che obbligatoriamente ed imprescindibilmente non richieda la reale urgente presenza fisica, sia pertanto svolta in modalità di lavoro agile. “La flessibilità è, e diventa soprattutto nello specifico contesto attuale, uno strumento per l’organizzazione del lavoro tesa a garantire la sicurezza della salute dei lavoratori e contestualmente l’invarianza dei servizi resi all’utenza.”
Invitiamo pertanto, nell’interesse più ampio e senza indugio alcuno, l’immediata attuazione in ogni Ufficio delle suddette indicazioni rilasciate dagli organi superiori e la pronta riconsiderazione di ogni atto datoriale che non rispetti le norme richiamate: la sicurezza dei lavoratori non è e non potrà mai essere, materia di “libero arbitrio”.
Sarà cura della UILPA monitorare le inottemperanze dei dirigenti di quegli Uffici ove in ogni caso sarà deciso di adottate scelte difformi rispetto quanto richiamato, scelte le quali oltre ad essere in netto contrasto con l’interesse della salute dei lavoratori e delle loro famiglie non attendono alla funzione di garantire quel servizio pubblico ai quali sono deputati.