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Categoria: Note e comunicati
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Per condividere un documento, abbiamo la necessità di comprenderlo.

Nella fattispecie, trattandosi della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori nonché delle responsabilità civili e penali dell’Amministrazione al riguardo, non comprendiamo quali siano le motivazioni che ne impediscono una stesura quanto più dettagliata e condivisibile.

È grave, a nostro avviso, l’assenza nell’ultima bozza proposta, del richiamo al Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” sottoscritto tra le OO.SS. e il Ministro della Funzione Pubblica il 14 marzo u.s. Nello stesso, tra le misure di prevenzione da adottare nei luoghi di lavoro si chiarisce che, “come stabilito dal DPCM 11 marzo 2020, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81.”

A tale riguardo la bozza di protocollo avanzata dall’Amministrazione è gravemente lacunosa nel merito al lavoro agile e non appare comprensibile il rimando alla revisione a latere dell’accordo specifico sottoscritto nel periodo pre-COVID19, accordo che già a suo tempo ci era apparso comunque debole di contenuti. Ad oggi, a seguito degli eventi connessi alla pandemia virale, il lavoro agile è stato definito ”modalità ordinaria” per lo svolgimento di tutte quelle attività non classificate quali indifferibili.

Resta altresì indefinito giustappunto l’elenco delle “attività indifferibili” individuate per ogni Direzione centrale e per ogni Ufficio periferico con le necessarie motivazioni al riguardo. Appare doveroso segnalare che l’Amministrazione , nel Suo essere, è la stessa tanto negli Uffici periferici quanto negli Uffici centrali e il Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici del Ministero della Salute in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19 dovrà necessariamente essere stilato rispondendo alle esigenze di sicurezza per tutto il Ministero e dovrà essere prontamente declinato a seguire, in funzione di specifiche esigenze, dai Direttori con ruolo datoriale presso ogni Ufficio frontaliero, questo anche al fine di evitare azioni intraprese in maniera difforme tra i vari uffici.

Fino al 31 luglio p.v. è dichiarato lo stato di pandemia ed il rischio di possibile contagio, seppur fortunatamente ridotto, è sempre subdolamente presente e necessariamente dobbiamo evitare inutili slanci in avanti.

Ci domandiamo quali saranno le sigle firmatarie di tale accordo? Forse quelle “sigle fantasma” che compaiono chiamate ad hoc per apporre la firma a sostegno di accordi redatti esclusivamente nell’alveo degli interessi di qualche sigla in combutta con l’Amministrazione; magari proprio quelle sigle che hanno tra l’altro contribuito nel recente passato alla sottoscrizione di documenti iniqui nei confronti dei lavoratori: leggasi quale ultimo esempio, il sostegno con la sottoscrizione dell’accordo per il FUA 2018 che, per come preteso da alcune sigle, toglie soldi attraverso i tagli alle indennità, sul quanto già lavorato nel 2018 ad alcuni lavoratori periferici  per ridistribuire poco spiccioli di più a tutti.

Proprio perché comprendiamo e rispettiamo le responsabilità che gravano in capo all’Amministrazione, riteniamo carente e non sottoscrivibile il documento per come proposto.

Ribadiamo che, come suggerito oltre che dalla UILPA, anche da molte OO.SS. del comparto e della Dirigenza, si debba procedere necessariamente partendo dal documento proposto dalle OO.SS. in sede di primo incontro in quanto più completo ed in linea con le linee guida sottoscritte nell’accordo in Funzione Pubblica e per il quale restiamo comunque aperti ad ogni utile confronto.

Diversamente l’Amministrazione dovrà procedere con un atto unilaterale che, non vincolandoci a responsabilità condivisa, ci lascerà liberi di intraprendere, a necessità, ogni eventuale azione a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Roma, 9 giugno 2020                                                                                     UILPA MINISTERO DELLA SALUTE