Con riferimento alle numerose categorie di dipendenti pubblici che, in questa situazione di gravissima emergenza sanitaria, sono costretti a recarsi sul posto di lavoro per contribuire agli enormi sforzi di tutto il Paese alla lotta contro il Covid-19, si chiede di procedere con urgenza e senza ulteriore esitazione ad effettuare i previsti test di diagnosi di eventuale positività al coronavirus in particolare per i lavoratori in servizio presso gli Uffici USMAF e SASN impiegati in prima linea, dislocati su tutto il territorio nazionale, nonché per quei lavoratori impiegati in sede negli Uffici centrali del Ministero nei quali siano stati accertati casi di contagio.

Quanto sopra a tutela di tutti i lavoratori pubblici che in questa fase sono impossibilitati a rendere la prestazione lavorativa in modalità agile e, di conseguenza, delle loro famiglie.

Al riguardo, si sottolinea, infatti che anche laddove il datore di lavoro fornisca i previsti DPI, in ogni caso, ad esempio, l’uso promiscuo dei servizi igienici costituisce sicuramente una fonte di contagio.

Pertanto, soltanto l’esatta individuazione di eventuali lavoratori positivi al covid-19 con il relativo allontanamento degli stessi dalla sede di lavoro può evitare il diffondersi del contagio ed evitare ai datori di lavori di incorrere in gravissime responsabilità per violazione del dovere di tutela della salute dei lavoratori.

In difetto di attuazione di quanto richiesto, si assumeranno tutte le iniziative consentite a sostegno dei lavoratori che per la specificità delle mansioni o per i fini istituzionali delle strutture in cui operano sono costretti a lavorare in sede.

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